Il cenobio, oggi non più in uso, è integrato in un edificio rurale. Dell'insediamento, completamente distrutto, rimane l'abside maggiore della chiesa. Originariamente a tre navate è ora ridotta ad un corpo longitudinale già usato come abitazione o a scopi agricoli, attualmente abbandonato. E' una delle rare fondazioni superstiti consacrate dal Vescovo Litifredo (1123-1151). Delle tre absidi originali rimane quella centrale. L'esterno è decorato superiormente da una serie di archetti pensili sormontati da un piccolo filare di frammenti di mattoni e da due filari di mattoni messi di costa leggermente obliqui. Ai lati dell'abside rimangono gli attacchi delle absidiole laterali Nell'abside si aprono tre monofore di sezione diversa.
La muratura perimetrale rivela una particolare attenzione cromatica attraverso un'accurata disposizione del cotto e del ciotolo spaccato utilizzato con funzione decorativa e coloristica. Al suo interno il catino absidale conserva affreschi quattrocenteschi di scuola novarese, sono visibili l'immagine classica del Cristo Pantocrate, i quattro evangelisti e i dodici apostoli. Di notevole interesse la rappresentazione di San Bernardino, sulla parete sinistra.