Quivi infatti convergevano le antiche strade formando un incrocio (Baucha appunto in lingua germanica) che si diramano tra la pianura verso Milano e Novara e le valli alpine del Sesia e del lago d'Orta. Presente quindi da noi dall'alto Medioevo, conferma la devozione che le nostre genti hanno sempre avuto per Maria Santissima.
Era venerata nella Cappella anche l'immagine di San Sebastiano, trafitto da frecce, che ora non si può più vedere perché purtroppo coperta da recenti rappezzi d'intonaco.
L'importanza di questo luogo è confermata dal censimento di Carlo V° del 1545, per i “Beni ecclesiastici”, che testimonia come la Cappella stessa in quell'epoca possedesse già beni assegnati per la sua conservazione (prati e campi) derivanti da lasciti precedenti. ll 5 Dicembre 1558 questi beni furono “distribuiti” certo per ricavarne fondi da destinarsi alla Chiesa Parrocchiale (od all'ampliamento della Cappella stessa).
Mantiene ancora oggi, anche se rifatta nell'immagine ed inglobata in confinanti costruzioni, il suo plurisecolare fascino.