Da sempre l'uomo della valle del Ticino ha cercato di derivare le sue acque per irrigare l'altopiano coltivato. Le antiche Rogge seguivano l'andamento del terreno e l'azione irrigua era limitata alla piana dove scorreva il fiume. La vallata è attraversata dalla Roggia Vecchia di Oleggio, dalla Roggia Molinara e dal Canale Elena. Il primo progetto del Canale, che risale al 1876, subì in seguito numerosi rimaneggiamenti, tanto che i lavori furono iniziati solo il 7 novembre 1938, sospesi durante la seconda guerra mondiale, ripresi e conclusi nel 1954. Lungo l'antico tracciato della roggia Molinara era stato costruito un mulino, ora distrutto, posizionato nella cascina Zendone.
Il mulino, con la sua ruota, trasformava l'energia idrica in meccanica macinado il grano. Questa Roggia, che porta acqua ad Oleggio, fu scavata anteriormente al XIV secolo e fino al 1720 aveva l'imbocco a Zendone. Successivamente la presa fu portata più a nord, a Pombia, a causa dell'abbassamento del livello del fiume.
La piana del Ticino nel territorio di Marano, grazie alla sua abbondanza di acqua, fu coltivata a risaie fino al Novecento. Oggi sono ancora presenti le caratteristiche marcite, prati inondati per tutto l'anno al fine di consentire tagli d'erba molto frequenti. Queste zone sono spesso frequentate da uccelli trampolieri limicoli in cerca di cibo che, in caso di pernottamento durante qualche inverno particolarmente rigido, richiano di rimanere intrappolati nel ghiaccio, diventando così facile preda di animali carnivori e bracconieri.
Più vicino all'abitato, aderente alla cascina Molinetta, in mezzo ai boschi di robinie è presente un fontanile, costituito da un'unica testa di forma tondeggiante con occhi (polle) percepibili e con una portata massima di quattro litri al secondo. Questa risorgiva veniva utilizzata come lavatoio comunale, fino al terzo decennio del 1900, sia per l'irrigazione dei campi limitrofi.